Bisogna distinguere bene tra le situazioni in cui c’è la sola presenza isolata delle crioglobuline e quelle nelle quali è presente anche la sindrome crioglobulinemica, cioè i sintomi causati dalle crioglobuline. Se cerchiamo con cura nel siero di molti soggetti normali, possiamo trovare una certa quota di crioglobuline, molto bassa ed innocua; fanno parte delle proteine normalmente presenti nei soggetti sani.
In altri la quantità è superiore, e tale da costituire un reperto anomalo, ma costoro non hanno alcun disturbo: questi pazienti, a parte l’anormale presenza delle crioglobuline come un’esagerazione di uno stato quasi fisiologico, non vanno mai considerati malati, anche se è opportuno che si sottopongano a controlli periodici.
Altri ancora hanno una sindrome crioglobulinemica - cioè un insieme di segni e sintomi - più o meno grave, la cui severità a volte va di pari passo con la qualità delle crioglobuline, ma altre volte no.
In altri termini non è solo la quantità delle crioglobuline ad essere responsabile della malattia, ma anche la loro qualità. Questi devono sottoporsi a controlli periodici e talvolta a terapie.